La pancreatite acuta è una malattia infiammatoria del pancreas caratterizzata da dolore addominale spesso grave, con esordio improvviso e possibile irradiazione alla schiena.
La sintomatologia è accompagnata quasi sempre da un aumento degli enzimi pancreatici nel sangue e nelle urine.
Anche se nell’80%circa dei casi la malattia è di media gravità, gli attacchi acuti possono condurre a insufficienza renale e polmonare, il cui esito può essere fatale.
Nella maggior parte dei casi si ha comunque una guarigione clinica, morfologica e funzionale.
La pancreatite da farmaci è solitamente acuta.
Uno studio pubblicato sul The New England Journal of Medicine nel maggio 2008 ha riportato 30 casi di pancreatine associati all’uso di Exenatide presenti nella banca dati della Food and Drug Administration ( FDA ) tra aprile 2005 e dicembre 2006.
Il 6 % dei casi analizzati riguardava donne di età compresa tra i 4 e i 72 anni.
L’insorgenza dei sintomi riconducibili a una pancreatite acuta si era avuta in media dopo 5 giorni dall’inizio del trattamento con Exenatide.
Il dosaggio del farmaco era in media di 10 microg al giorno.
In 17 soggetti i valori di amilasi erano compresi tra 40 e 1.845 UI/l ( valori normali 30-170 ), mentre in 25 i valori di lipasi erano tra 62 e 16.970 UI/l ( valori normali 7-60 ).
Dolori addominali sono stati riportati in 23 casi.
In 22 pazienti i sintomi di pancreatite sono migliorati dopo la sospensione del farmaco. Per 21 pazienti è stata necessaria l’ospedalizzazione, mentre non si è verificato alcun decesso.
Gran parte dei pazienti ( 27 su 30) aveva almeno un altro fattore di rischio per la pancreatite acuta come obesità, iperlipidemia, ipertrigliceridemia e uso di alcol.
Nell’agosto 2008 la FDA ha pubblicato un aggiornamento dell’allerta già lanciato nel 2007, riferendo di altri 6 casi di pancreatite associati a Exenatide.
I pazienti ricoverati avevano sviluppato una pancreatine emorragica o necrotizzante.
Infine una pancreatite è stata riportata come possibile evento avverso nei pazienti trattati con Exenatide in 2 case report che riferiscono rispettivamente una pancreatine acuta e una pancreatite necrotizzante.
L’Exenatide ( Byetta ) è autorizzata in Europa e in Italia per il trattamento del diabete mellito di tipo 2, indicata in associazione a Metformina e/o una solfanilurea e/o un tiazolidinedione, quando l’uso di questi ipoglicemizzanti orali non porta a un controllo adeguato della glicemia.
La molecola appartiene alla classe degli incretino-mimetici farmaci che, analogamente alle incretine endogene ( GIP e GLP-1 ), stimolano la secrezione di insulina glucosio-dipendente dalle cellule beta del pancreas e potenziano l’effetto secretagogo del glucosio.
I principali eventi avversi associati all’uso di Exenatide sono ipoglicemia, soprattutto in associazione alle solfaniluree, una forte nausea, probabilmente per un effetto di rallentamento dello svuotamento gastrico, e vomito.
Tra gli eventi avversi gravi si segnalano rari casi di pancreatite acuta.
Su un piano biologico è plausibile che l’Exenatide possa indurre una pancreatite acuta in quanto la molecola è una proteina sintetica analoga alla exendina-4 contenuta nel veleno di Gila monster di cui era già nota la possibilità di causare pancreatite negli uomini.
La prescrizione di Exenatide va effettuata con cautela nei pazienti maggiormente predisposti al rischio di pancreatite acuta o che assumono già farmaci che possono causare pancreatite.
Nella Rete nazionale di farmacovigilanza sono stati registrati 2 casi di pancreatite acuta in 8 mesi, da quando cioè è attivo il registro di prescrizione dell’Exenatide.
E’ importante che i medici pongano particolare attenzione a sintomi apparentemente banali o generici, quali nausea, vomito e dolori addominali che possono essere nei pazienti trattati con Exenatide un campanello d’allarme di una possibile pancreatite acuta. ( Xagena2008 )
Fonte: Reazioni – AIFA, 2008
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