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Concentrazione di vitamina D, obesità e rischio di diabete mellito


Una bassa concentrazione plasmatica di 25-idrossivitamina D ( 25OHD ) e un alto indice di massa corporea ( BMI ) sono stati associati a un aumentato rischio di diabete mellito.
È stata testata l'ipotesi secondo cui le varianti genetiche associate a basse concentrazioni di 25OHD siano correlate al diabete, e che l'effetto sul diabete delle varianti genetiche associate con alto indice BMI sia in parte mediato da una ridotta concentrazione plasmatica di 25OHD.

In questo studio di randomizzazione mendeliana, sono stati genotipizzati 96.423 soggetti danesi di razza bianca di età compresa tra 20 e 100 anni, provenienti da tre studi.
5.037 di questi partecipanti soffrivano di diabete mellito di tipo 2.
Tutti gli individui sono stati esaminati per il diabete dal 1977 al 2011.
31.040 partecipanti avevano misurazioni della concentrazione plasmatica di 25OHD e per 90.169 erano disponibili misurazioni dell’indice BMI.

Sono stati valutati gli effetti della variazione genetica in DHCR7 ( in relazione alla produzione endogena ) e in CYP2R1 ( in relazione alla conversione epatica ) sulla concentrazione plasmatica di 25OHD, e gli effetti della variazione in FTO, MCR4, e TMEM18 sull’indice di massa corporea.
È stato poi valutato l'effetto della variazione genetica in questi geni sul rischio di diabete mellito di tipo 2, e l'associazione della concentrazione plasmatica di 25OHD e indice BMI con il rischio di diabete di tipo 2.
E’ stato valutato quanto l'effetto del genotipo di BMI sul rischio di diabete fosse mediato attraverso la concentrazione plasmatica di 25OHD.

Gli odds ratio ( OR ) per il diabete mellito di tipo 2 per i partecipanti che hanno avuto una riduzione di 20 nmol/l nella concentrazione plasmatica di 25OHD come determinato dalla genetica sono stati pari a 1.51 per DHCR7 e 1.02 per CYP2R1.

Il punteggio per l’allele DHCR7 è risultato significativamente associato a un aumento del rischio di diabete mellito di tipo 2 ( P per trend=0.04 ), mentre il punteggio per l’allele CYP2R1 non lo è stato.

Per i partecipanti che hanno avuto una riduzione di 20 nmol/l nella concentrazione plasmatica di 25OHD, l'odds ratio aggiustato per il diabete di tipo 2 è stato pari a 1.16.

Per i partecipanti che hanno avuto un aumento di 10 kg/m2 dell’indice BMI come determinato dalla genetica, l'odds ratio per il diabete di tipo 2 è stato pari a 19.4; questo è risultato associato a una concentrazione plasmatica di 25OHD più bassa di 11.1 nmol/l.

Per un aumento della misura di BMI di 10 kg/m2, l'odds ratio aggiustato per il diabete di tipo 2 è stato pari a 4.33; questo era correlato a una concentrazione plasmatica di 25OHD più bassa di 9.1 nmol/l.

L’analisi di mediazione ha dimostrato che il 3% dell'effetto dell’indice BMI sul rischio di diabete mellito di tipo 2 era mediato da più basse concentrazioni plasmatiche di 25OHD.

Le varianti genetiche associate a bassi livelli plasmatici delle concentrazioni di 25OHD sono risultate associate a diabete mellito di tipo 2, e basse concentrazioni plasmatiche di 25OHD potrebbero essere un modesto mediatore tra obesità e aumento del rischio di diabete.
Le varianti genetiche associate alla produzione endogena di 25OHD potrebbero spiegare in parte questo aumento del rischio; tuttavia, dato che i risultati per DHCR7 non sono stati statisticamente significativi, i risultati richiedono conferme indipendenti. ( Xagena2014 )

Afzal S et al, Lancet 2014;2:298-306

Endo2014



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